Il cigno nero. Sfruttare a nostro favore l’altamente improbabile; una lettura per architetti (e non solo) in tempi di COVID-19…

rara avis in terris, nigroque simillima cygno” diceva il poeta romano Giovenale. La frase “raro volatile sulla terra, quasi come un cigno nero” divenne nei secoli un modo di dire: il “cigno nero” ovvero una cosa assolutamente impossibile.

Chissà allora cosa pensarono i primi esploratori occidentali quando, sbarcati in Australia, incapparono proprio in un cigno nero, il Cygnus atratus. Dopo secoli in cui tutti si erano convinti che tutti i cigni fossero bianchi, ecco che un singolo evento è stato sufficiente a invalidare una certezza millenaria.

La statistica ci vuol far credere che il futuro sia in qualche modo prevedibile ma la storia ci ha insegnato proprio il contrario: l’11 settembre, il crollo di Wall Street del 1929, la Brexit o il successo di Apple; si potrebbero portare migliaia di esempi.

Ma perché ci accorgiamo di questi fenomeni solo quando sono già avvenuti?

Ce lo spiega Nassim Nicholas Taleb, matematico, filosofo, saggista, docente alla New York University of Engineering nel suo libro “The Black Swan”, il cigno nero.

Per nostra natura impariamo dall’esperienza, a ripetizione, concentrandosi solo sulle cose che già sappiamo. Al contrario sistematicamente ignoriamo ciò che non conosciamo. Trascuriamo i cigni neri, eventi di grande impatto sostanzialmente imprevedibili. Eppure sono all’origine di tutti i cambiamenti epocali e la loro potenza è moltiplicata proprio dalla loro imprevedibilità“.

Ragioniamo allora sul fatto che la genialità non sta nel saper risolvere le problematiche che ben conosciamo, ma nell’essere in grado contrastare l’imprevisto riuscendo addirittura a trarne un vantaggio.

Come?

…interpretando le variabili in modo favorevole, ipotizzando scenari alternativi anche se poco plausibili, non scartando a priori le strade apparentemente meno percorribili“.

Il “Cigno nero” ci racconta pertanto perché dobbiamo abituarci a dubitare di quanto abbiamo imparato finora e come sia possibile sfruttare a nostro vantaggio l’altamente improbabile.

E un libro che, di questi tempi, è consigliabile tenere ben in vista sulla scrivania, a fianco dei nostri fidati marchingegni tecnologici. Forse non ci “salverà” da tutti i cigni neri ma ci ricorderà, in ogni momento, in ogni scelta, in ogni progetto, di sforzarsi a mantenere la testa libera per reagire all’imprevisto. Che è sempre in agguato. Ma potrebbe non essere sempre cosi’ negativo. Dipende molto da noi…


Il Cigno Nero